abril 20, 2024

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Proprietario e banda della Ferrari tra i profittatori italiani | Italia

Si dice che il regime «Reddito di cittadinanza» volto a sradicare la povertà in Italia sia stato ingannato da migliaia di richiedenti, alcuni dei quali presumibilmente possedevano Ferrari, barche e molte altre proprietà.

Tra i ricorrenti c’era un boss mafioso e un uomo che aveva scoperto di avere figli per aumentare il proprio reddito mensile. I dettagli sono arrivati ​​nel corso di un’indagine durata sei mesi nelle zone meridionali di Campania, Abruzzo, Puglia, Molise e Basilicotta.

«Nel sud Italia c’è poco tra coloro che si appropriano indebitamente del reddito dei cittadini», ha detto la polizia. Il costo per lo Stato sarebbe di circa 20 milioni di euro.

L’indagine ha individuato più di 5.000 casi di uso fraudolento, 90 dei quali con precedenti penali. Tra loro c’era un uomo di 70 anni che possedeva una Ferrari e numerose proprietà in provincia di Campania ad Avelino e possedeva una «grande imbarcazione da diporto» a Buglia.

A Izernia, comune del Molise, una donna denunciante è risultata titolare di un’attività di autonoleggio con 27 veicoli, mentre un’altra persona gestiva una scuola di ballo ad Avigliano, in Basilicata. La polizia ha detto che anche un uomo di 50 anni che si ritiene appartenere al clan della mafia Qawalis che opera ad Avelino stava attingendo al regime di benefici.

Il reddito di cittadinanza è la politica primaria del Movimento Cinque Stelle (M5S), introdotto nel 2019 quando il partito era al governo con la Lega di estrema destra. I richiedenti devono dimostrare che il loro reddito familiare è al di sotto della soglia di povertà di € 780 al mese. Importi che vanno da 80 780 per persona singola a குடும்ப 1.300 per una famiglia con due figli.

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Luigi Di Maio, l’ex vicepremier del M5S e ora ministro degli Esteri che ha guidato il progetto, ha ringraziato la polizia per aver smascherato la presunta frode e ha ribadito il valore del progetto. «Come tutte le operazioni, deve essere testato e ben regolato», ha detto mercoledì De Mayo.

L’opposizione di estrema destra Fratelli d’Italia ha chiesto la cancellazione del piano. Nel suo primo anno, l’iniziativa è costata al governo 7,1 miliardi, il che ha contribuito ai conflitti con la Commissione europea sul bilancio dell’Italia per il 2019 e ha quasi permesso al Paese di essere autorizzato.