abril 19, 2024

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La serie Netflix segna un record razziale per la televisione italiana

Zero Heroes spera che la serie li aiuti ad accettare che l’Italia è diventata un paese multiculturale.

Agenti

MILANO – La serie Netflix «Zero», presentata in anteprima mondiale il mese scorso, è la prima produzione televisiva italiana con attori per lo più neri, un barlume di chiarezza in una scena televisiva oscura, dove l’uso continuato di linguaggio e immagini razziste porta a nuove proteste. .

Mentre “Zero” segna una svolta nella storia della televisione italiana, le raccolte di commedie su reti private affermano il diritto di usare insulti razzisti e di fare gesti oculari. La RAI, la principale stazione radio statale, è stata criticata per aver tentato di censurare i commenti di un rapper italiano che metteva in luce l’omosessualità in un partito politico di destra. Sotto pressione esterna, la RAI sconsiglia l’uso della faccia nera (una sbavatura sul viso, pratica considerata razzista negli Stati Uniti) nelle prese in giro, ma non è severamente vietato.


Tra le crescenti tensioni culturali, la serie, che presenta personaggi italiani neri di seconda generazione di eroi «Zero», è basata sul romanzo del figlio di immigrati angolani, per aiutare ad accelerare l’accettazione da parte dell’opinione pubblica che l’Italia è diventata un paese multiculturale.

«Dico sempre che l’Italia è un paese legato alla tradizione, non al razzismo», ha detto Antonio Deselli DiStefano, coautore della serie e concentrato sui suoi sei romanzi basati su Zero. Figli di immigrati in Italia.

Ha detto: «Attraverso queste cose – scrivere romanzi, creare una serie – spero che le cose possano cambiare».

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Zero è un cambiamento radicale perché fornisce un modello per i giovani italiani neri che non si riflettono nella cultura e crea una finestra per il cambiamento nella società italiana perché non è riconosciuto dalla maggioranza della popolazione.

Gli attivisti contro il razzismo affermano che Netflix con sede negli Stati Uniti è stato creato dalla TV italiana, non dalla televisione pubblica o privata in Italia, con l’impegno a spendere 100 milioni di dollari per promuovere la diversità.

«Zero», che ha debuttato il 21 aprile, è stato immediatamente inserito nella top 10 dei programmi più visti su Netflix in Italia.