abril 20, 2024

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La navicella spaziale BepiColombo invia le sue prime immagini di Mercurio mentre vola vicino | spazio

La navicella spaziale europeo-giapponese BepiColombo ha restituito le sue prime immagini di Mercurio, in bilico vicino al pianeta più interno del sistema solare durante una missione per portare in orbita due sonde nel 2025.

La missione ha effettuato il primo di sei voli su Mercurio alle 23:34 GMT di venerdì, utilizzando la gravità del pianeta per rallentare la navicella spaziale.

Dopo aver superato Mercurio ad un’altitudine inferiore a 200 chilometri (125 miglia), la navicella spaziale ha catturato un’immagine in bianco e nero a bassa risoluzione con una delle sue telecamere di sorveglianza prima di decollare di nuovo.

europei spazio L’agenzia ha affermato che l’immagine catturata mostra l’emisfero settentrionale e le caratteristiche distintive di Mercurio, tra cui il cratere di Lermontov, largo 166 chilometri.

Rappresentazione artistica di BepiColombo in volo su Mercurio. Foto: Esa/ATG Medialab/EPA

«Il sorvolo è stato impeccabile dal punto di vista del veicolo spaziale, ed è incredibile vedere finalmente il nostro pianeta bersaglio», ha affermato Elsa Montagnion, direttore delle operazioni spaziali per la missione.

La missione BepiColombo studierà tutti gli aspetti di questo misterioso pianeta interno, dal suo nucleo ai processi superficiali, dal campo magnetico all’esosfera, «per comprendere meglio l’origine e l’evoluzione di un pianeta vicino alla sua stella madre», afferma Esa.

Mercurio è l’unico pianeta roccioso in orbita attorno al sole oltre al nostro pianeta che ha un campo magnetico. I campi magnetici sono creati da un nucleo liquido ma, a causa delle sue dimensioni, Mercurio deve essere ormai diventato freddo e solido, come ha fatto Marte.

Questa anomalia potrebbe essere dovuta a qualche caratteristica della formazione del nucleo, qualcosa che gli strumenti BepiColombo misureranno con una precisione molto maggiore di quanto sia stato possibile fino ad ora.

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La missione congiunta tra l’Agenzia europea e la Japan Aerospace Exploration Agency è stata lanciata nel 2018 e ha volato una volta sopra la Terra e due volte sopra Venere nel suo viaggio verso il pianeta più piccolo del sistema solare.

Sono necessari altri cinque voli prima che BepiColombo possa rallentare abbastanza da lanciare l’Esa Mercury Planetary Orbiter e il Jaxa Mercury Magnetospheric Orbiter. Le due sonde studieranno il nucleo e i processi di Mercurio sulla sua superficie, nonché il suo campo magnetico.

La missione prende il nome dallo scienziato italiano Giuseppe «Pepe» Colombo, a cui è attribuito lo sviluppo della manovra di assistenza alla gravità utilizzata per la prima volta dal Mariner 10 della NASA quando volò su Mercurio nel 1974.

L’Associated Press e l’AFP hanno contribuito a questo rapporto