Gambe larghe e senza tronco in piedi nel deserto. Vicino a loro, sulla sabbia, mezzo fradicio, giaceva un volto stracciato. Il carattere è Ozymandias, come racconta Percy Shelley da un viaggiatore di un’antica terra, il Re dei Re la cui statua è caduta. Le parole sul piedistallo dicevano «Guardate le mie opere, carissimi, e disperate». Nulla è stato lasciato accanto a lui. Intorno al decadimento di quel gigantesco relitto si estendono lontane sabbie sterminate e nude, solitarie e piatte.
Guarda un playground in Serie A in questi giorni e potresti dire che Ozymandias ti sta fissando. Sono, per la maggior parte, un residuo della mia lega un tempo onnipotente, il cui potere è da tempo diminuito. L’età complessiva delle 18 terre della Spedizione Superiore è di 1.177 anni.
La vittoria dell’Italia all’Europeo di quest’estate ha temporaneamente coperto le crepe su quel volto, ma il velo si è di nuovo consumato a causa dei forti temporali del calciomercato estivo.
Alcuni dei gioielli della corona della Serie A sono stati spostati dalla loro parte. Achraf Hakimi è stato venduto al Paris Saint-Germain. Romelu Lukaku, il miglior giocatore del campionato, è tornato al Chelsea. Rodrygo de Paul è partito per i campioni di Spagna dell’Atlético Madrid, e negli ultimi giorni della finestra, il volto del campionato Cristiano Ronaldo è tornato a casa sua, il Manchester United.
La pandemia ha esposto ovunque la fragilità dell’industria calcistica. Uno studio di PricewaterhouseCoopers (PwC) commissionato dalla Federcalcio italiana (FIGC) stima che il COVID-19 abbia fatto perdere 1 euro al calcio professionistico italiano.
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